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verità: non gli piaci abbastanza

A molti di Voi questo titolo risulterà familiare, infatti è quello di un noto film uscito pochi anni fa che ha aperto la mente a molte persone nelle questioni affettive. 
 
Partiamo dal presupposto base che entrambi siate single:
Se un uomo Ti tratta male, non vuol dire che sotto sotto è innamorato di Te;
Se una donna Ti dice che gli piaci, ma in questo momento preferisce stare da sola, non Ti sta chiedendo di attendere che il momento giusto arrivi, ma semplicemente è un modo carino per dirTi “Non mi piaci proprio in generale”. 
 
In sostanza, due persone iniziano sempre una relazione, se tutte e due lo vogliono veramente.
Non esistono scuse (troppo lavoro, vita incasinata, le ombre degli ex, eccetera), esiste soltanto il “Ci piacciamo tutti e due abbastanza”!
In tutti gli altri casi in cui la relazione non parte, è perché…non partirà mai.
Ossia, uno dei due non ha intenzione di farla iniziare perché non è sufficientemente interessato all’altro.
E questa è l’unica e insostituibile causa che blocca le relazioni al  nastro di partenza. 
 
E’ chiaro che, per salvaguardare la propria autostima, si cercheranno scuse e giustificazioni del tipo: “Ha paura di amare”, “Scappa da me perché ha percepito che io sono “Troppo””, “Non vuole stare con me perché sa relazionarsi solo con persone più facili da addomesticare”, “Forse non gli ho fatto capire a sufficienza i miei sentimenti” e così dicendo. 
 
Molte persone fanno davvero fatica ad accettare che a tutti non si possa piacere. Soprattutto quando viene percepito “speciale” l’altro che ci ha fatto perdere la testa.
“Come è possibile che anche lui/lei non capisca che siamo fatti l’una per l’altro?! E’ talmente palese!” 
 
Quindi, saranno ritenuti speciali tutti i momenti di relazione avuti con “il proprio oggetto d’amore”, anche se in apparenza (e l’apparenza sono gli altri che non capiscono la profondità della situazione) insignificanti: gli sguardi, un saluto detto con un tono di voce che lascia intendere una timida dichiarazione d’amore, un WhatsApp scritto con una punteggiatura che potrebbe voler dire cose che non riesce ad esprimere a parole…
In realtà, quello che accade è la Proiezione di come Voi vi state relazionando con lui/lei, nei gesti della vostra preda.
Ossia,
Siete Voi che l’avete guardato in un modo carico di sentimento, e non viceversa!
Siete Voi che lo salutate in un modo che al posto di dire “Ciao” vorreste dirgli “Amami!”, e non viceversa!
Siete Voi che mettete i punti di sospensione nel messaggio per fargli intendere che c’è tanto altro di non-detto, e non viceversa!
Il vostro oggetto d’amore, vive nella beata inconsapevolezza del vostro temporale emotivo!
E, se anche se ne fosse accorto, la verità è che non gliene frega nemmeno più di tanto.

Quindi, ricapitoliamo:
Per determinare se piacete a qualcuno, guardate e osservate la sola semplicità dei fatti.
E “semplicità” è la parola chiave.
Se perdete tempo a decifrare gesti, messaggi, atteggiamenti, magari in una tavola rotonda con le amiche, ecco, fermatevi, perché state sprecando tempo e illusioni inutilmente. No, non gli piacete.
Se in questa relazione che, non riesce a decollare, avete la sensazione che ci sia qualcosa di complicato, criptico, faticosamente decifrabile, oscuro agli occhi di molti e limpido all’occhio accecato del vostro cuore, è giunto il momento di riflettere e bloccarsi.
Quando scatta davvero una reciproca alchimia, ci si avvicina e ci si cerca NATURALMENTE. Tutto qui.

Lo so che tutti Voi lettori in questo momento con un sorrisetto beffardo state pensando: “Si, vabbè, ma il mio caso è diverso. Ma che cosa ne può sapere questa!”.
E invece, non c’è nessuna eccezionalità in Voi.
Siete la regola e ve lo dimostrerò:
Se siete così convinti che il sentimento è reciproco, andate dal vostro oggetto d’amore e palesatevi.
Se non lo fate, è perché dentro di voi sapete di prendervi un due di picche e così l’illusione e il sogno rischia di svanire per sempre.
Meglio non sapere ed arrovellarsi che far crollare per sempre un’illusione.

Psicologa
Dott.sa Michela Andreoli